Come diventare un Top Chef: le cose che devi sapere

Vi siete mai chiesti come diventare un top chef?

Questa è una di quelle domande che, ultimamente, è sempre molto in voga, visto anche che, negli ultimi 20 anni, il ruolo dello chef in tv è diventato un must.

Uno chef è un cuoco altamente qualificato e creativo che può trasformare un pasto, già delizioso, in una presentazione artistica.

Ci sono vogliono anni per essere riconosciuto in questo campo in cui, fortunatamente, non ci si può improvvisare, non ci sono raccomandazioni che tengano ed è giusto partire dalla gavetta.

Se vuoi iniziare a lavorare in questo campo devi fare in modo di avere tanta, tantissima voglia di fare, non devi di certo interessarti al successo facile e devi avere tanta passione per la cucina.

Trasformare la cucina in arte non è una cosa da tutti, ci vuole tanto impegno e tantissima energia e una base di tecnica davvero sopraffina.

Come fare per rendere questo obiettivo più che fattibile?

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Come raggiungere l’obiettivo del top chef?

La reputazione è quello che fa diventare un cuoco un top chef, la bravura e la tecnica, la fantasia nel cucinare i piatti, l’energia di tutta la brigata, la costanza con cui si cerca di perseguire l’obiettivo. Non tutti possono diventare top chef, lo capiamo benissimo, no?

Anche quando andiamo a mangiare fuori casa sappiamo bene cosa aspettarci nella trattoria sotto casa e nel ristorante stellato dove andiamo a vivere un’esperienza una volta all’anno. Non tutti possono essere artisti, non tutti sono dottori, non tutti vendono auto o sono bravissimi in matematica.

Ci vuole una buona predisposizione, una scuola o un corso di formazione che ti insegni le tecniche di cucina più avanzate e tanto coraggio, tanta arte.

Bisogna, sicuramente, essere in grado di porsi molte domande: sono abbastanza creativo?

Ho pazienza nello studiare tutto quello che mi serve? Ho interesse nel restare sempre aggiornata?

So accettare le critiche? Sono una persona che è in grado di comandare una brigata di cucina? Sono socievole o scorbutico?

Queste domande sono fondamentali.

Lo vediamo in televisione, nei tanti reality, questi ragazzi, anche talentuosi, mandati allo sbaraglio che vengono umiliati perché non hanno idea della cottura di una bistecca o non sanno interagire con i colleghi in cucina.

Abbiamo tutti presente le pacche sulle spalle di Cannavacciuolo o le urla di Gordon Ramsay se qualcosa non va.

Essere un top chef significa essere in grado di perseguire i propri sogni, acquisire esperienza sulla preparazione del cibo e riuscire a restare creativo nonostante si lavori in una cucina creativa.

Perseguire i propri sogni cosa significa? Significa iniziare a lavorare come lavapiatti, come aiuto dell’aiuto cuoco dei primi, per poi passare agli antipasti, poi ai secondi. Significa iniziare dal basso, come apprendista.

Come ho detto prima il top chef non può barare: i piatti devono essere buoni, devono essere belli, devono essere il top, appunto. E in questa cosa non c’è raccomandazione o imbroglio che tenga. Stiamo ragionando, quindi, sul fatto che questo sia un mestiere sincero, non si possono dire bugie.

Anche il fatto di essere sempre giudicati, beh, non è facile. Ci vuole un gran carattere per sopportare le critiche dei clienti ogni sera, i critici gastronomici che scrivono del ristorante sui giornali o sul web, l’agognata trafila per la stella Michelin.

Stiamo sempre parlando di un top chef, non stiamo di certo parlando della pizzeria vicino casa. Quindi bisogna lavorare duro, ogni sera bisogna presentare un menu che sia ai massimi livelli e sarai sempre sotto l’occhio del ciclone.

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Se un giorno il top chef sbaglia un piatto il giorno dopo è alla gogna. Quindi bisogna creare l’ambiente, bisogna scegliere i collaboratori giusti, bisogna lavorare in armonia ma seriamente.

Un giorno mi è capitato di vedere un documentario sul top chef più famoso al mondo, che è italiano:  Massimo Bottura. Lui ha perseguito i suoi sogni fin da ragazzo, andando negli Stati Uniti e tornando poi a Modena a costruire il ristorante dei suoi sogni, un’osteria da 3 stelle Michelin che racconta la tradizione modenese, di quella zona dell’Italia, completamente rivisitata dalla sua visione onirica, moderna e pittorica.

Questo è quello a cui voglio arrivare, alla trasformazione del piatto in un’opera d’arte. Ma per fare quello che ha fatto, cioè diventare il top chef numero uno al mondo, Bottura ha studiato.

Quindi lo studio è la prima piattaforma da cui spiccare il volo. Un corso di formazione, anche on line, anche con moduli e video su cui seguire le tecniche, è una buona idea.  Non c’è un’età per iniziare questa professione, molti vi diranno che è bene iniziare da giovani ma non è proprio così scontato. C’è gente che è diventato cuoco e poi top chef nella seconda parte della sua vita, dopo aver fatto altri mestieri, dopo aver scoperto che quella passione per la cucina, dopo un po’ di tecnica e molto studio, poteva diventare una professione remunerativa e molto interessante, come sfida, ogni giorno.

Sì, quello che non vi ho detto è che i top chef sono delle rockstar, con guadagni stellari, davvero molto entusiasmanti. Certo, è un lavoro stressante ma è un lavoro libero e creativo. Con orari allucinanti direte voi. Certamente con orari e con un calore molto intenso, accanto ai fornelli.

Ma anche con l’arte e la materia prima che passa sotto le nostre mani, mani che hanno intenzione di preparare qualcosa di unico e speciale.

Come si diventa top chef?

Si diventa top chef credendoci fino alla fine, iniziando dal basso e studiando per imparare il più possibile.

Ricordiamoci sempre: questo è un mestiere dove non si può imbrogliare, proprio per questo bisogna essere bravi per davvero, bisogna saper cucinare per davvero per essere dei grandi cuochi, dei top chef che sono il top ogni giorno della loro vita. Allora studio e creatività fino all’ultimo giorno, in un piccolo ristorante o in un grande ristorante. Tutto a suo tempo, con tanta pazienza e tanta dedizione e con un pizzico di rock, che di certo male non fa per essere un top chef stellato.

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