Le conseguenze della crisi: “la disoccupazione”

La disoccupazione rappresenta un nemico con il quale tutti i Paesi dell’eurozona sono costretti a confrontarsi quotidianamente.
Per quanto concerne l’Italia, il tasso di disoccupazione emerso dal rilevamento dei dati Istat corrisponde al 10,7 % della popolazione attiva; in riferimento a questa percentuale, una sua affiliata capace di destare non poche preoccupazioni equivale al valore assegnato alla disoccupazione giovanile: il 34,5 % dei giovani di età compresa tra i 15 e 24 anni non dispone di un impiego.Tale stima lascia presupporre che 593 mila persone interessate da questa fascia d’età siano attualmente in cerca di un lavoro.
[pullquote align=”right”] La disoccupazione preoccupa anche l’Europa![/pullquote]
A livello europeo, le ricerche condotte da Eurostat non suggeriscono una situazione migliore.In accordo con i dati forniti dall’ente, al termine di agosto la disoccupazione riguardante l’eurozona ha conseguito un record pari all’11,4% della popolazione, soverchiando l’11,3 % registrato a luglio: i valori appena citati si esplicano in 25,466 milioni di disoccupati.

Nello specifico, i Paesi che maggiormente risentono di questa circostanza rispondono al nome di Spagna e Grecia. Le due nazioni presentano un tasso di disoccupazione pari rispettivamente a 25,1% e 24,4%, fattore che permette loro di aggiudicarsi il primato dell’intera categoria.
In contrasto con quanto appena descritto, l’Unione Europea può fare vanto di alcuni Paesi che, nonostante la familiarità con il fenomeno, si stanno dimostrando capaci di contrastare la disoccupazione. Tali Paesi trovano la propria risoluzione in Austria, Lussemburgo, Olanda e Germania; le percentuali che interessano questi ultimi, infatti, sono ben diverse da quelle sopra elencate: in ordine di citazione, i tassi di disoccupazione rilevati per queste nazioni corrispondono a 4,5%, 5,2%, 5,3 % ed ancora 5,5%.

La posizione di questi Paesi in qualità di grandi potenze economiche è esonerata da ogni discussione, ma la loro capacità di reagire alla disoccupazione può essere rintracciata anche in altri elementi, ai quali tutti dovrebbero fare riferimento.
Un’arma efficace capace di contrastare la disoccupazione è ricollocabile nella formazione della forza lavoro. Quest’ultima ha la possibilità di accrescere le proprie peculiarità tramite l’acquisizione di un diploma, o anche di un attestato che comprovi la sua effettiva propensione allo svolgimento di un dato mestiere: numerosissimi giovani e non, parte integrante di diverse nazionalità, ritengono che in circostanze come quelle attuali l’esibizione cartacea delle proprie potenzialità sia superflua e tutt’altro che produttiva; a dispetto di ciò, tuttavia, il conseguimento di un titolo di studio costituisce l’elemento dal quale partire per facilitare il proprio ingresso nel mondo del lavoro.

Una scelta di questo tipo, infatti, permette di associare alle proprie capacità una maggiore consapevolezza di quanto si ha intorno, nonché degli strumenti utili a fronteggiarlo.

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